di Rosa Salamone
Questo è un viaggio sulle tracce di Giuseppe Antonio Borgese, recensore, romanziere, giornalista, docente, ma anche politologo, oppositore dell'ideologia fascista, costruttore di pace, viaggiatore. Da Polizzi Generosa, sua città natale e sicula che s'affaccia sulle Madonie, girovagò ovunque: Firenze, Fiesole, Napoli, Milano, Ghiffa, Berlino, Berkley, California, Chicago; ovunque portando la sua lucidità e amarezza e vitalità, forse la stessa che fa dire a Rubè, protagonista del suo omonimo romanzo, che la propria esistenza è come «un involto che qualcuno gli avesse affidato senza dirgliene il contenuto né più passasse a ritirarlo».
Questo è un viaggio sulle tracce di Giuseppe Antonio Borgese, recensore, romanziere, giornalista, docente, ma anche politologo, oppositore dell'ideologia fascista, costruttore di pace, viaggiatore. Da Polizzi Generosa, sua città natale e sicula che s'affaccia sulle Madonie, girovagò ovunque: Firenze, Fiesole, Napoli, Milano, Ghiffa, Berlino, Berkley, California, Chicago; ovunque portando la sua lucidità e amarezza e vitalità, forse la stessa che fa dire a Rubè, protagonista del suo omonimo romanzo, che la propria esistenza è come «un involto che qualcuno gli avesse affidato senza dirgliene il contenuto né più passasse a ritirarlo».
Ad attraversare i luoghi mentali e fisici di quest'uomo eclettico è Federico Savonitto che incontra luoghi e persone ed entrambi interroga. Non trova grandi verità o testimoni, non ci sono epifanie e spesso s’inciampa fisicamente sulle cose e sulle parole, ma è anche questo a rendere il viaggio documentario singolare: l’inciampo e nessuna epifania solo l’andare conta, il mettersi in cammino verso una città sconosciuta.
0 commenti:
Posta un commento