martedì 28 agosto 2012

Della lettura

di Rosa Salamone 

Siamo lettori, non critici. L’unica cattedra che abbiamo è il tavolo sul quale distendere le gambe mentre leggiamo, in una delle tante strambe posizioni assunte da chi legge. L’altra, frequente, è camminare per le stanze, il libro tra le mani come bussola, la voce alta a rimbalzare tra le pareti.
Siamo lettori, non critici. Nessuna laurea incorniciata a fare bella mostra di sé, di noi. Unica cornice la finestra su cui si posa e riposa lo sguardo, tra una pagina e l’altra.
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giovedì 23 agosto 2012

L'isola degli asini, radio tre e uno specchio

di Rosa Salamone

Ferragosto. Da emigrante lo trascorro con i parenti. Ci si ritrova in una campagna affacciata di sbieco sull'Etna, ‘a muntagna, che da secoli sbuffa miti e lava, lapilli e leggende e che, in un rutto d’impazienza, ha sputato i calzari di bronzo di Empedocle, il filosofo agrigentino che nel suo cratere si era buttato per provare la propria immortalità. ‘A muntagna oggi è offuscata dall’afa e stordisce i pensieri, il corpo fa grave.

Io sono qui, in vacanza, vuota e svuotata da ogni occupazione quando, all'ora del tutti a tavola, è pronto!, arriva una telefonata: “Siamo di Fahrenheit. Abbiamo letto la sua mail, vorremmo iniziare la puntata con il suo intervento e quello di Bianca Pitzorno. Lei è disponibile?”.

Ci sono parole che non sempre e subito assumono un significato, parole che entrano nella testa e cominciano a galleggiare, restare sospese come nello spazio in assenza di gravità. “Certo”, rispondo, ma avrei potuto ugualmente dire: “broccolo” o “stivale”. Nella morsa dell’emozione ogni parola si fa insensata.

Amo la radio perché arriva dalla gente (...) mi piace anche di più perché libera la mente”, cantava così negli anni settanta Eugenio Finardi in una canzone che era un inno alle radio libere. Anch'io amo la radio e radio3 in particolare. Da venti anni circa mi è compagna, la mattina, la sera, ma soprattutto il pomeriggio con Fahrenheit, “ i libri, i sogni, le idee”: una trinità perfetta per ogni lettore avido e sognante. Proprio Fahrenheit, in questo periodo, sta facendo una mappatura delle letture estive dei radioascoltatori a cui io, facente parte dell’isola degli asini, non posso non partecipare scrivendo in una mail di noi e del libro che per questo mese stiamo leggendo, ossia Il maestro di Vigevano di Lucio Mastronardi.

Ecco il motivo del mio intervento a Fahrenheit: la nostra lettura condivisa, in una piazza, con delle sedie.

Chi ascolterà la registrazione, si lasci accompagnare dal passo incerto e dalla voce tremante della sottoscritta che a tratti inciampa sulle parole, ma poi giri l’angolo e vada agile alla scommessa del nostro Gruppo di Lettura che, libro dopo libro, paese dopo paese, incontro dopo incontro, sta acquisendo una propria identità: non l’indolente adagiarsi sull'esistente, ma la scommessa di un viaggio tra libri, luoghi e persone. Questa la nostra laica trinità e nessun fanatismo. Basti guardare a quell'asino che scalcia tra noi e scappa una sana risata laddove il fanatico sconosce il ridere. Basti guardare a quell'asino simbolo di ignoranza e umiltà, caparbietà e mitezza. Un asino d'oro, come voleva Apuleio, disposto al mutamento, all'incontro per farsi multiscius, sperimentato degli uomini e della loro natura. Quanti significati in un asino che come uno specchio restituisce quello che noi decidiamo di vedere: ignoranza o umiltà, caparbietà o mitezza, metamorfosi.

Frammento audio della puntata con l'intervento dell'Isola degli asini

Frammento con il conduttore Tommaso Giartosio che ritorna sull'Isola degli asini

Qui per riascoltare la puntata integrale andata in onda il 15 agosto 2012.
Radio tre, Fahrenheit, I viaggi, non solo d'Agosto.


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