di Orazio Crispo
Catenanuova è un paese sorprendente, un paese rock.
Talmente immerso nella musica che puoi trovare palchi e concerti live in ogni via del centro, assordato dalle chitarre svisate e dall'inglese approssimato per dialetto. Talmente sorprendente da sospettare che la “Catena” non rimandi a rosari, Marie e cristianità varie, ma ad un legame con borchie e cuoio heavy, ad una passione poco evangelica e molto metal. Una passione rock.
Affondati in un sound anni ’70, trapanati da un vento elettrico e chiusi in un cerchio malvatico, abbiamo iniziato la nostra seduta di autocoscienza collettiva... E come consci di un potere assoluto e inquisitorio, siamo riusciti a bruciare il vincitore del premio Strega, incenerendolo sul rogo dell’approssimazione letteraria e della sregolatezza narrativa. Un vero peccato, perché a me quel libro era piaciuto.
Malgrado le tesi assolutorie e i tentativi di abiura, la maggioranza ha emesso verdetto, si è alzata ed è sprofondata nella notte musicale.