Quindi, noi ci rivediamo giovedì 11 agosto dopo una lunga pausa che non è stata di riflessione, direi piuttosto di flessione, continuo esercizio, un due un due, su come stare al mondo in altre latitudini. Ci rivediamo per discutere del libro di Kurt Vonnegut, La colazione dei campioni, la cui trama ci viene spiattellata o spoilerata, come si direbbe oggi, dallo stesso Vonnegut sin dalle prime pagine. Si tratta dell'incontro tra uno scrittore di fantascienza, Kilgore Trout, tanto prolifico quanto fallito e un ricco venditore di auto, Dwayne Hoover, che è un po' fuori di testa finché non impazzisce del tutto quando legge un libro di Trout che lo convince di essere l'unico essere dotato di libero arbitrio in un mondo di robot.
Ma questa trama, in realtà, è solo un pretesto per mettere in scena il caos dell'esistenza umana, per mettere a nudo la società americana, di quegli anni e di questi, intrisa di razzismo, guerrafondaia, avida e ignorante, per innestare storie strampalate, per scritturare anche lo scrittore tra i personaggi, il tutto con una leggerezza e semplicità della scrittura che lo mandi giù questo libro come un bicchier d'acqua e come un bicchier d'acqua non si può non leggere per idratarsi in questo agosto siculo.
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