Perché l'Isola degli asini

di Rosa Salamone

Sgraziato come il passo d'asino in salita, ma ostinato nell'andare, sarà questa breve spiegazione del nome, l'isola degli asini.
Abbia inizio dunque la salita. L'asino è l'animale simbolo della nostra terra a vocazione agricola. È stato lui il fedele compagno di lavoro dei contadini siciliani, mite e cocciuto ad un tempo.
Un vero e proprio omaggio a questo animale è nella canzone popolare "Avia nu sciccareddu", in cui si racconta come la morte del proprio asino possa rappresentare per il contadino una vera e propria tragedia, la morte quasi di un familiare caro.


Continuiamo a salire. 
Di asini sono pieni i nostri proverbi siciliani:
u sceccu porta vinu e vivi acqua; 
cu di sceccu fa un cavaddu lu primu cauciu è lu so; 
u sceccu unni cadi si susi; 
u sceccu zoppu si godi la vita;
e così via.
Di asini è piena anche la letteratura. Dalle favole di Esopo prima e Fedro poi al dilemma filosofico dell'asino di Buridano agli asini del paese dei Balocchi di Collodi all'asino di San Giuseppe della novella di Verga. 

L'asino, da cui prende spunto il nome, è L'asino d'oro di Apuleio, testo del II sec. d.C. in cui sono raccontate le avventure del protagonista Lucio, giovane inquieto, curioso di tutto, affascinato dalla magia, che in un suo viaggio in Tessaglia, terra di maghi e streghe, assiste alla metamorfosi della maga Panfile in uccello. È per imitare la maga e con l’aiuto della sua schiava che Lucio si farà cospargere sul corpo un unguento che si rivelerà sbagliato mutandolo in asino, anziché uccello.
Da questo momento gli accadranno mille vicissitudini, ma è proprio sub specie asini che ha la possibilità di contemplare da vicino gli uomini e le loro passioni. E sarà lo stesso Lucio che, riacquistato l’aspetto umano, manifesterà la riconoscenza “al suo asino” che l’ha reso multiscius, “sperimentato”.
In questa metamorfosi quindi c'è l'incontro con gli uomini e la conoscenza della loro indole e natura. 
Incontro e conoscenza che si augura l'isola degli asini.

Eccoci giunti in cima, infine.
Sfiati quest'asino che non è solo asino.

N.B.: Il sonoro è stato registrato il 6 ottobre 2007 a casa di Filippo Pascià a Leonforte da Gaetano D'Agostino, Rosa e Ornella Salamone.

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