di Orazio Crispo
Ci avevamo sperato. Ci avevamo sperato perché la sede pareva quella delle occasioni importanti, dato che a nostra disposizione sarebbe stata messa la sala consiliare, il luogo dove si esercita la democrazia e dove il diritto di parola è sacro.
Il posto perfetto per gli Asini.
Il posto perfetto per gli Asini.
Ma quando a darci il benvenuto è arrivato un impiegato comunale rigido e palesemente irritato dalla nostra presenza, abbiamo capito che avevamo atteso invano. Perché la politica non ama la cultura, non la capisce e cerca di sopportarla come un fastidio, un capriccio, una futilità opprimente…
Purtroppo, quella sala consiliare si è rivelata come un luogo estraniante, immobile e disabitato da tempo: plafoniere senza vetri, finestre rotte, sedie consunte.