lunedì 21 luglio 2014

L'asino e il demone della letteralità

di Rosa Salamone

Spesso ci si muove su internet seguendo il “demone della letteralità”, cioè del prendere le cose alla lettera, come Giufà il furbo sciocco della tradizione orale mediterranea, che, se la mamma gli dice di tirarsi la porta, lui intende staccarla letteralmente dai cardini, non semplicemente chiuderla. Il nostro gruppo di lettori, l’isola degli asini, proprio per quegli asini, apparentemente lontani anni luce dalla lettura, inganna attirando spesso persone interessate all'asino letterale.


Quest’inganno, però, spesso è fertile innescando altre conoscenze e portandoci altrove. A Dizzasco, per esempio. 

Dizzasco è un comune situato sul ramo occidentale del lago di Como, all'inizio della valle Intelvi. I suoi abitanti, circa 500, sono denominati "àsan", asini, risalendo ad una leggenda di asini legati a delle corde e issati sul campanile con lo scopo di ripulirlo dall'erba, ma lo scopo non fu mai raggiunto perché gli asini vennero soffocati dalle stesse corde. In questo paese di àsan, come per contrappasso, l’asino è diventato il simbolo, la mascotte di un festival, “L’invasione degli asini”, che è alla sua sesta edizione in cui si festeggiano gli asini e artisti, locali e non, che reinterpretano l’asino.

Urge un gemellaggio con Dizzasco, un legame simbolico tra asini letterali e asini simbolici, tra sagome di asini rimodellate e ripensate da vari artisti e sagome di asini lettori che mutano nella lettura e nel dialogo.



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