domenica 6 ottobre 2013

E dargli spazio

Ci buttiamo oggi, in occasione della sagra del pesco, nell'avventura della lettura: chi vuole porta con sé un libro e ne legge ad alta voce una pagina. 

Un'avventura, nuova per noi lettori, abituati a condividere i postumi della lettura individuale, i suoi effetti collaterali. 

Questa, invece, è voce e presenza nel qui e ora. È gesto e corpo che si espone al freddo e allo sguardo altrui. Manifesta cura e pazienza. E comunica che se c'è data una possibilità d'amore, di a-mors quindi privo di morte, è nel cercare e saper riconoscere, chi e cosa in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
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1 commenti:

Salvatore D'Agostino ha detto...

Che incroci strani hanno fatto le letture!?
Ad esempio siamo partiti da Calvino in continuità - casuale - con il post del manifesto 'chi e cosa in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio' (ovvero il finale di città invisibili)

L'isola degli asini non è un fare gruppo ma 'esperienza errante' come qualcuno segnalava qualche giorno fa nella pagina fb: "Solo agli erranti giunge sempre nuovo lo shock della bellezza" (Goliarda Sapienza)

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