venerdì 1 maggio 2015

#ioleggoperché, sta a te prenderne il bello

Il 23 Aprile, giornata mondiale del libro, in Italia è stato il giorno di #ioleggoperché, un'iniziativa dell'Associazione Italiana Editori in cui i protagonisti sono i libri e i lettori. Di questa iniziativa, che sulla carta abbiamo criticato nella nostra pagina fb, sottolineando ciò che non ci piaceva e rilanciando un parere di Claudio Giunta, ne abbiamo parlato con chi, invece, ha aderito e in piazza è andato per promuovere il libro. 
Lei è Luisa Fiandaca, libraia per 13 anni del Biblios Cafè a Siracusa. 
Il colloquio è avvenuto su facebook in forma privata, ne abbiamo mantenuto il tono colloquiale, riportando tra parentesi l'informale.

Svoltando a destra c'era il Blibios Cafè

Rosa: (Eccomi Luisa, ti pongo le domande di volta in volta, sono volutamente semplici, ma non semplicistiche, sta a te fare la differenza con le risposte. Vado con la prima). Perché hai deciso di aderire all'iniziativa #ioleggoperché?

Luisa: Ho deciso di aderire alla campagna dopo lunga riflessione. Non ho una libreria mia ma sono stata libraia per 13 anni e in questo lungo tempo sono stata spesso più rigida e pura, diciamo così, nelle mie scelte...oggi la penso in modo diverso...condivido le critiche, nelle linee generali, di Nicola La Gioia e Mario Fillioley ma mi sono anche posta delle domande, sulla collana e sui messaggeri e sul potere del network e su cosa si voleva e poi concretamente ottenere da questa campagna...non certo la conclusione di Favino (ndr presentatore del programma su rai tre dedicato all'evento #ioleggoperché), che allora dà pienamente ragione alla tesi di La Gioia... tutti questi soldi per una persona che comprerà domani un libro? No... la campagna bisogna sfruttarla e utilizzarla al meglio nel proprio territorio e solo se conosci il territorio dove lavori puoi cercare di trarne un certo beneficio, che non sarà quello di far acquistare libri come abitudine, ma un primo passo per far sapere alle scuole del territorio (non a tutte ma a molte) alle biblioteche (stessa cosa) a chi scrive libri e si occupa di cultura nel territorio, che esiste un diritto d'autore, per esempio, che c'è una giornata dedicata a questo...che il libro non è un oggetto solo per pochi eletti ma addirittura lo puoi ricevere in regalo...insomma, tante cose che per noi che ci occupiamo di questo da tanti anni sono cose scontate...ma sono ancora, in certi territori, in certi quartieri, cosa sconosciute...allora, io che dico alla scuola, alla circoscrizione di quartiere, sai guarda c'è questa cosa nazionale, ne parlano tutti ecc ecc poi alla fine doniamo dei libri...ecco questo mi aiuta a creare NON L'EVENTO ma l'occasione... l'occasione per fare capire che leggere non è stare lì chiusi nei nostri circoli dove stiamo ben al sicuro, dove tutti parliamo la stessa lingua, dove tutti leggiamo spesso prima di addormentarci ecc. ecc. ma portare l'idea che leggere è possibile per tutti anche dove ancora c'è gente che non sa leggere...e infatti di tutta l'iniziativa mi è piaciuta l'idea della piazza...un posto che è di tutti...

Rosa: (Interessante quel che dici su purezza e apertura, cruccio anche mio. Passo alla domanda successiva). In questo spazio aperto che è stata la piazza Santa Lucia di Siracusa, cosa è accaduto?

Luisa: Tutto è stato organizzato da volontari, da associazioni, biblioteche ecc...quindi anche persone non strettamente legate al mondo del libro...di mattina si sono alternati mdi Istituti comprensivi, quindi fascia d'età 3/6 anni...c'erano delle piccole postazioni con diverse letture (per lo più organizzate dalla Biblioteca di circoscrizione e Nati Per Leggere e Progetto in Vitro) ma anche due scuole superiori, due licei...l'artistico ha esposto le sue "creazioni" di copertine di libri e ha spiegato perché hanno dato una diversa interpretazione a quella già esistente, gli altri invece hanno assistito ad una presentazione di una ragazza che ha pubblicato un libro...la piazza è molto grande e molto bella...tutto in confronto sembrava "povero" e alcuni sono stati molto critici nei confronti di questa iniziativa a livello locale, ma la mattina secondo me è andata bene....il pomeriggio (giorno lavorativo e un gran vento) la gente è cominciata ad arrivare alle 18...ma noi abbiamo cominciato lo stesso e i primi ad avvicinarsi sono stati i bambini della piazza, quelli che non hanno idea di un libro a casa, hanno ascoltato storie di miti raccontate da una bravissima studiosa e scrittrice, poi presentazione di autori locali che hanno avuto un buon successo, poi letture di poesie della Szymborska in lingua originale, da una giovane donna polacca molto colta e dolce, che vive qua da tanto tempo...e poi letture dei brani dei libri donati, due letture con riferimento ai fatti tragici dei morti nel nostro mare...e poi tanto vento e tanti ringraziamenti...eravamo pochi ma...come ti dicevo prima quando abbiamo donato i libri...erano contenti...comunque persone che ti hanno detto che si annoiano a leggere ma magari ci provano, che alla fine non è che in piazza bisogna per forza fare solo mercati e esibizioni di scuole di danza...con i libri può essere anche divertente...ecco secondo me questo ha funzionato...e avere le magliette con ioleggoperchè in una piazza del genere in un contesto del genere fa la differenza...in una piazza del genere va bene proporre De Silva, Baricco e tutti gli altri titoli della collana...

Piazza Santa Lucia

parliamo di piazze dove molti hanno solo la licenza media...cosa dovresti fare di diverso? poi certo, se ioleggoperchè ad ogni piazza avesse destinato un po' di soldi o materiale di allestimento o che so io...forse questo poteva aiutare...e magari non fare la trasmissione su rai tre...che quella sì invece mi fa tanta rabbia come mi fanno rabbia i salottini di tutti i posti ecc. ecc...noi sì che sappiamo cosa vuol dire leggere...c'è ultimamente molto snobismo in giro secondo me....molta voglia di EDUCARE che è diverso da promuovere...e poi io avevo già lavorato con il Progetto IN VITRO che è sempre sulla stessa scia ma per i pediatri...servono, queste cose servono in certi territori...o almeno possono aiutare e poi chi le utilizza che deve farne buon uso...come tutte le cose...sei d'accordo? Una campagna può essere utile o inutile a seconda di quello che tu poi ci fai...proprio come il cellulare facebook ecc. ecc.

Rosa: Luisa tu leggi perché?

Luisa: Leggo perché mi piacciono le storie e mi piace la scrittura...trovo che si parla ormai un italiano così standardizzato, banale, semplice...quando leggo mi affascina la storia, come i bambini, in primo luogo, infatti leggo anche tanti gialli...mi immagino i personaggi, gli ambienti e poi trovo nuove espressioni, nuove parole, nuove immagini per dire le cose...leggo di tutto...non seleziono quasi mai...mi affido alle copertine, ai titoli...posso leggere Agatha Christie, Fabio Volo, La Gioia, Calvino e in ognuno cerco di trovarci qualcosa...un libro posso leggerlo in un pomeriggio come in un mese...ma non lascio mai una storia a metà...e poi dipende dall'umore, dalle situazioni, da quello che sto facendo...per me la lettura è un divertimento...non so se si è migliori leggendo tanto o meno...è un'esperienza...c'è chi va in bicicletta, chi corre, chi ama il cinema...devi sentire che ti arricchisce, che ti completa, diversamente non so se attribuirgli un valore necessariamente educativo...è qualcosa in più, che ti può aiutare a riflettere, a crescere, a porti domande, come dice La Gioia, non a darti risposte...ma credo anche che non si possa imporre in nessun modo...come correre o fare sport...fa bene anche quello sicuro ma...se non ti piace non ti piace, ma puoi provare...a farlo...un po'...ad altre cose ...non penso mai questo non lo so fare, non mi piace e non lo faccio...quello che mi piace meno lo faccio meno...ecco...credo che bisognerebbe fare capire questo...che la lettura è un divertimento, un intrattenimento...come altri che ti dà delle cose...sta a te prenderne il bello.
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1 commenti:

Rosa ha detto...

Luisa, questa chiacchierata informale a proposito dell'esperienza #ioleggoperché, trovo sia stata interessante perché io per prima, leggendone qua e là, avevo delle riserve, a proposito dell'evento, della figura dell'educatore, dei libri selezionati, invece è vero quel che dici tu: che di questa iniziativa, ma anche di altre, bisogna coglierne il lato positivo, in questo caso la possibilità di aggregare e avvicinare più persone e non le solite intorno al libro e in questo la piazza è un ottimo luogo, in cui è possibile la massima apertura e inclusione, tutto sta nel mettersi in gioco e metterci la faccia. grazie

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