lunedì 13 aprile 2015

Quartine in un mattatoio a Pergusa

In vista del prossimo incontro, in cui si discuterà di un libro che è un colosso, e non solo per il numero delle pagine, ossia Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline, si prova a semplificare e scarnificare la trama fino ad ottenerne questo scheletro qua che agitiamo sotto i vostri occhi, Ferdinand Bardamu, il protagonista e narratore del libro, che si trova a vivere sulla propria pelle le contraddizioni e miserie e ipocrisie del suo e nostro secolo, il ventesimo: la crociata infernale e apocalittica della Grande Guerra lungo le trincee delle Fiandre, la galera coloniale in Africa, l'alienazione della catena di montaggio in America, ingranaggio tra gli ingranaggi, e infine il degrado dell'estrema periferia di Parigi, discarica a cielo apertoMa lo scheletro non è nulla a paragone della carne buttata sul fuoco che è lo stile, unico, di Céline. Un impasto linguistico dove domina l'ironia, il cinismo, l'insulto, la violenza verbale, la poesia, perché in letteratura, come scrive lo stesso Céline: "La lingua nient'altro che la lingua. Il resto non conta."


Mica poco per essere il romanzo d'esordio d'uno sconosciuto dottore, noto con lo pseudonimo di Louis-Ferdinand Céline, che da subito fece scalpore. Interrogato ad un mese dall'uscita del romanzo su quale fosse il suo significato, era il 1932, Céline rispondeva: "È questo! È l'amore di cui ancora osiamo parlare in quest'inferno come se potessimo comporre quartine in un mattatoio. L'amore oggi impossibile."


Non aggiungiamo altro. Un invito è un invito, è cosa breve e secca. Se non luogo, giorno e ora dell'incontro: sabato 9 maggio in Piazza della Bonifica a Pergusa, ore 20.00. E non venite numerosi, no, venite lettori e curiosi.
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3 commenti:

Unknown ha detto...

Peppa Pig e Bardamù

Immaginate di fare i turisti e di visitare una grande città.
Invece di dirigervi verso il centro per conoscere i monumenti e le strade più belle, immaginate di dirigervi verso le zone malfamate, i quartieri più degradati e affrontare la miseria più nera.
Troverete gente che vi offrirà sprazzi di umanità avvilita, consumata dalle più bieche meschinità.
Ma vi parlerà con verità, dall'anima.

Come la città anche l'anima ha una sua topografia. Una pianta fatta di stanze; bisogna arrivare al "ripostiglio dell'anima", prendere posto e ricominciare da li.

Questo è il Viaggio di Céline nella sterminata periferia dell'esistenza. E' il bisogno continuo di allontanarsi dal centro, fuggire dal Bello per addentrarsi in ciò che pulsa, freme di vita ed è umido.

Bardamù è come Peppa Pig che alla fine di ogni avventura ritorna a saltare up and down in una pozzanghera .
Nella nera e libera pozzanghera in cui perpetuare il viaggio.

Salvatore D'Agostino ha detto...

Orazio,
mi hai fatto conoscere una qualità insospettabile di Peppa Pig, un cartone animato che appartiene al nostro immaginario collettivo senza saperlo.

Invece non ho mai capito perché la periferia è squallida e il centro è bello. Ad esempio a Catania ci sono delle parti di periferie bellissime (ambitissime) ovvero i condomini recintati dei borghesi catanesi e delle parti del centro in totale degrado; ovviamente continuando a usare le categorie dei media o del pensare dilagante.
Preferisco il significato letterale dei termini ‘girare intorno’ (periferia) a qualcosa e trovarsi al centro di qualcosa di qualsiasi cosa di una piazza, un campo di grano o di un campo di bocce del club bocciofilo di Raddusa.

A presto,
S

Danny ha detto...

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