sabato 13 luglio 2013

Vladimir Nabokov e il quiz di dieci domande sui requisiti del bravo lettore


Tra la fine degli anni quaranta e l’inizio dei cinquanta, Vladimir Nabokov tenne alcune lezioni sulla letteratura in diversi college statunitensi. Gli appunti delle lezioni sono stati pubblicati postumi, con un’introduzione di John Updike; in Italia furono editi nel 1982 nella collana ‘Gli elefanti’ della Garzanti.

Gli appunti sono pieni di correzioni e note e non hanno l’organicità di un testo scritto. In essi Nabokov si rivolgeva ad un destinatario ben preciso, dei giovani studenti, con uno scopo anch’esso preciso, aiutare gli studenti a diventare lettori, o meglio “rilettori”, cioè lettori attenti e creativi grazie alla rilettura di pochi libri, come scrisse Gustave Flaubert in una lettera alla sua amante: «Come saremmo colti se conoscessimo bene soltanto cinque o sei libri».
Appunti originali delle 'lezioni sulla letteratura' di Vladimir Nabokov
Nell’introduzione al libro dal titolo Bravi lettori, bravi scrittori (qui la versione integrale), Nabokov racconta un suo esperimento, fatto ai suoi studenti, attraverso un quiz di dieci domande su quali siano i requisiti necessari per essere bravi lettori, eccolo:

   «Una sera, in un remoto college di provincia, dov’ero capitato in occasione di un giro di conferenze che si era prolungato oltre il previsto, proposi un piccolo quiz; su dieci definizioni del lettore, invitai gli studenti a scegliere quattro risposte che, messe assieme, indicassero i requisiti del buon lettore. Ho smarrito quell'elenco, ma, per quanto ricordo, le definizioni erano più omeno queste. Un buon lettore dovrebbe:
  1. appartenere a un club del libro;
  2. identificarsi con l'eroe o con l'eroina;
  3. concentrarsi sull'aspetto socioeconomico;
  4. preferire una storia con azioni e dialoghi a una che non ne ha;
  5. aver visto il film tratto dal libro;
  6. essere un autore in erba;
  7. avere immaginazione;
  8. avere memoria;
  9. avere un dizionario;
  10. avere un certo senso artistico.
[Ndr queste le conclusioni di Nabokov:]  Gli studenti si mostrarono in massima parte favorevoli all'identificazione emotiva, all'azione e all'aspetto socioeconomico o storico. Ma, naturalmente, come voi avete intuito, il buon lettore è chi ha immaginazione, memoria, un dizionario e un certo senso artistico, quel senso che mi propongo di sviluppare in me e negli altri ogni volta che mi si presenta l'occasione.

Tra parentesi, io uso il termine lettore in un'accezione molto libera. Strano a dirsi, non è possibile leggere un libro, si può soltanto rileggerlo. Un buon lettore, un grande lettore, un lettore attivo e creativo è un «rilettore».

[...] un lettore accorto legge il libro di un genio non con il cuore, e neanche tanto con il cervello, ma con la spina dorsale. È lì che si manifesta quel formicolio rilevatore, anche se leggendo dobbiamo rimanere un po’ distanti, un po’ distaccati. Allora, con un piacere insieme sensuale e intellettuale, guarderemo l’artista costruire il suo castello di carte e il castello di carte diventare un bel castello d’acciaio e di vetro.»

Chi è un bravo lettore, quindi?

Per Vladimir Nabokov, è chi rilegge con creatività usando la spina dorsale, per evitare l’eccessiva razionalità della mente e gli spasimi emotivi del cuore.
 
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