domenica 19 maggio 2013

L’uomo per Pilar Albaracín è diventato un “asino coltivato”

di Salvatore D'Agostino
 

Pilar Albaracín è un artista spagnola «le sue produzioni – osserva la critica Rosa Martínez - si concentrano sull'analisi della cultura dominante e, in particolare, sui luoghi comuni che rappresentano l'identità andalusa. Non da una prospettiva remota e intellettualizzata, ma attraverso un'emotiva e sovversiva immersione nella antropologia del quotidiano. Folklore e tradizioni popolari, riti alimentari, miti religiosi, e il ruolo delle donne nella distribuzione del potere o feste collettive come la corrida sono criticamente distorte nello specchio delle sue riflessioni.» 

Nel suo lavoro del 2010, Asnería, un asino imbalsamato legge un libro sopra una montagna di libri e riviste.


L’artista, in questa installazione, denuncia il pieno di cultura che ci arriva dai diversi media, al punto che l’uomo è diventato, per Pilar Albaracín, un “asino coltivato”.  
Per questo mese, Asnería è l’immagine della locandina del nostro prossimo incontro e darà inizio ad una serie di manifesti rubati all'arte, che hanno l'asino come protagonista.



PILAR ALBARRACÍN per Oral Memories
 
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