giovedì 10 ottobre 2013

Noi spacciatori di libri a Caterpillar

di Rosa Salamone

1 Ottobre, un martedì qualunque di un mese qualunque dall'impasto grigio umido. Finita la giornata lavorativa, vado a fare quattro passi su facebook, stando alla larga dai tuttologi, oratori da tastiera, pontificatori in pantofole che qui hanno traslocato in massa conquistando uno spazio in cui sbrodolare il loro ego elefantiaco (per molti aspetti facebook è una piazza nuova già vecchia). Giro un po' a vuoto, finché non trovo sulla pagina fb dell'isola un messaggio lasciato da Caterpillar: vogliono parlare con noi (scrivono).


Dopo pochi passaggi, fb - email - cellulare, vengo a sapere che loro come trasmissione stanno facendo quattro chiacchiere (non inchiesta) con i GdL presenti sul territorio italiano e vogliono conoscere il nostro gruppo attraverso un colloquio con noi (non intervista) lo stesso pomeriggio. Ovviamente non mi tiro indietro (tutto è così confidenziale e informale) e, dopo aver realizzato che Caterpillar è una trasmissione radiofonica di radio due (io mi muovo nelle frequenze della rivale radio tre), butto giù alcune idee, ipotetiche risposte ad ipotetiche domande.


Siamo un Gruppo di Lettura errante, in viaggio tra libri, persone e luoghi, quindi inevitabilmente aperti ad ogni variabile: da quella meteorologica (pioggia e freddo, nei casi peggiori) a quella umana (ossia di persone in loco) che spesso hanno caratterizzato i nostri incontri, come il sindaco che elogia le cinquanta sfumature mentre noi si parla di Yehoshua o il passante curioso di ricostruire l'albero genealogico dei presenti (tu di chi sei figlio/a? è la domanda rivolta a tutti) o ancora la ragazzina che per tutta la durata del nostro incontro su un libro di Peter Cameron ha origliato per poi unirsi a noi. 
In questo errare e aprirci a luoghi e persone, non ci poniamo come operatori culturali (neanche fossimo in una sala operatoria con la moribonda letteratura) né come educatori, non facciamo eventi (incontrarsi nei e con i libri è già tanto), né siamo un megafono per le autorità istituzionali (il grazie al sindaco o all'assessore sta nelle bocche altrui, noi ringraziamo le persone, non la carica che ricoprono). In questo errare, dicevo, siamo spacciatori di libri (secondo un'espressione usata da un lettore emiliano che segue via skype i nostri incontri), perché il libro è un vero e proprio stupefacente: causa stati allucinati di meraviglia e stupore attraverso la parola, altera i neuro - trasmettitori provocando continue e incontrollate sinapsi tra neuroni (si spera una nuova combinazione d'idee), nei casi più gravi provoca dipendenza, non puoi più smettere di comprare libri e leggerli.

Consolo (Vincenzo) del nostro paese diceva amaramente che è telestupefatto, ossia sotto l'incantesimo delle tv e del suo principale pifferaio (S.B.), noi proviamo ad essere librostupefatti (mi si passi il neologismo).
Questo è quello che avevo buttato giù, la conversazione poi ha preso tutta un'altra strada (è il bello della diretta, mi è stato detto). 
Fate clic su play per poterla riascoltare, il resto (quello che avete appena letto) è solo una bozza, uno sgorbio del pensiero.

PS: in realtà il primo ottobre la conversazione, a causa degli avvenimenti politici, è slittata al giorno successivo. I due giorni sulla nostra pagina facebook 1 e 2 ottobre e sul sito di Caterpillar 1 e 2 ottobre.

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