di Salvatore D'Agostino
«Perché non intervistiamo Viola di Grado?», disse Paolo Sottile.
Avevamo appena scelto il suo libro attraverso skype e la domanda è rimasta sospesa tra la fine dell'incontro dei Lettori Erranti e un morso alla crostata.
Confesso, non conoscevo l'autrice. Di lì a qualche giorno ho ascoltato l'intervista rilasciata a Fahrenheit, letto il libro e spulciato nei motori di ricerca.
Per caso, qualcuno dice per serendipità ma è solo una questione di algoritmi, mi sono trovato a leggere uno strano post sul libro della Di Grado nel blog Letteratitudine in cui Massimo Maugeri, dopo una rassegna di link e una lista di temi reputati importanti, ha posto quattro domande ai suoi lettori per «favorire la discussione».
Dopo alcuni commenti la stessa Viola Di Grado risponde alle domande.
Mi sono incuriosito ed ho ripercorso a ritroso le risposte dell'autrice, rintracciando le domande degli avventori del blog, alla fine ho montato i commenti e ne è venuta fuori intervista involontaria a Viola Di Grado, spontanea, diretta, spesso ironica.
Un'intervista collettiva con i colori di chi ama perdersi in particolari, forse inconsistenti per il libro, ma importanti per la propria vita.
«Perché non intervistiamo Viola di Grado?», disse Paolo Sottile.
Avevamo appena scelto il suo libro attraverso skype e la domanda è rimasta sospesa tra la fine dell'incontro dei Lettori Erranti e un morso alla crostata.
Confesso, non conoscevo l'autrice. Di lì a qualche giorno ho ascoltato l'intervista rilasciata a Fahrenheit, letto il libro e spulciato nei motori di ricerca.
Per caso, qualcuno dice per serendipità ma è solo una questione di algoritmi, mi sono trovato a leggere uno strano post sul libro della Di Grado nel blog Letteratitudine in cui Massimo Maugeri, dopo una rassegna di link e una lista di temi reputati importanti, ha posto quattro domande ai suoi lettori per «favorire la discussione».
Dopo alcuni commenti la stessa Viola Di Grado risponde alle domande.
Mi sono incuriosito ed ho ripercorso a ritroso le risposte dell'autrice, rintracciando le domande degli avventori del blog, alla fine ho montato i commenti e ne è venuta fuori intervista involontaria a Viola Di Grado, spontanea, diretta, spesso ironica.
Un'intervista collettiva con i colori di chi ama perdersi in particolari, forse inconsistenti per il libro, ma importanti per la propria vita.
Massimo Maugeri Per prima cosa vorrei chiederti (domanda tipica): come nasce questo libro?
Viola di Grado Come nasce questo libro? So dirti dove: In un buco.