giovedì 24 marzo 2011

Indagine sui Gruppi di Lettura italiani

di Rosa Salamone

Un Gruppo di Lettura (GdL) è una comunità di persone che condividono il piacere del leggere e, a cadenza regolare, si incontrano e parlano di un libro scelto insieme.
Questa è la definizione più sintetica ed elementare che si possa elaborare, a questa aggiungo la definizione datane da Jenny Hartley nel suo libro, The Reading Groups Book, pubblicato nell'anno 2002-2003, "A reading group isn’t just about reading; it’s about reading in a context, a context which is fostered by the group, and which in turn affects the whole experience of reading”, che insiste sull'importanza del contesto nel testo. Il testo rimanda alla lettura individuale a casa acciambellati in una sedia o in un divano ad immedesimarsi nei personaggi e nella storia; il contesto rimanda all'incontro col gruppo dove le proprie opinioni sul libro prendono voce e si arricchiscono nella somma delle voci e idee degli altri partecipanti in un percorso di ricerca di significato collettivo unico e irripetibile.

I GdL nascono nel mondo anglosassone negli anni novanta con riunioni in case private, forte è tuttora l'aspetto conviviale, e in America con un chiaro impulso "all'alfatetizzazione e all'emancipazione culturale", qui ormai hanno una diffusione capillare, grazie all'innesto con programmi televisivi, i celebrity book club, come l'Oprah’s Book Club, show nato nel 1996 in America e successivamente il Richard & Judy Book Club, creato nel 2004 da Amanda Ross nel Regno Unito.
In Italia si diffondono a partire dal 2003, la loro peculiarità sta nel legame con la biblioteca pubblica, a cui spesso ci si affida per l’aspetto organizzativo, e nel coinvolgimento di lettori forti, motivati.
Di GdL in Italia se ne stimano all’incirca 205, secondo un conteggio stilato sul web da Bianca Verri reperibile qui e aggiornato al mese di Aprile del 2010, la maggior parte dei quali si colloca al centro-nord, pochi se ne contano nel tacco e punta dello stivale, nessuno nelle isole.
Questo conteggio è stato fatto sulla base di un autoappello, di un’autocertificazione di esistenza.

Noi vorremmo iniziare un’indagine sui GdL sparsi su tutto il territorio italiano.
Un’indagine che non si limiti all’elenco, al conteggio numerico, ma che raccolga e lasci passare le esperienze vissute nei GdL, le tracce lasciate nel singolo e sul territorio;
un’indagine che scavi e faccia emergere questa “città parallela” e sommersa “come un calco rovesciato e contrario che si sovrappone alla città dei non luoghi e dei centri commerciali”, secondo la definizione di Luca Ferrieri;
un’indagine infine che faccia uscire dall’isolamento e atomizzazione i singoli GdL e li metta in relazione, in confronto.

In occasione del primo incontro nazionale dei Gruppi di Lettura italiani, avvenuto ad Arco di Trento il 30 settembre 2006, Bianca Verri concludendo si interrogava così: "E se ci dessimo una voce?". 
Eccola, dunque.
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