domenica 28 settembre 2014

Grande rock, Piccolo libro

di Orazio Crispo

Catenanuova è un paese sorprendente, un paese rock.

Talmente immerso nella musica che puoi trovare palchi e concerti live in ogni via del centro, assordato dalle chitarre svisate e dall'inglese approssimato per dialetto. Talmente sorprendente da sospettare che la “Catena” non rimandi a rosari, Marie e cristianità varie, ma ad un legame con borchie e cuoio heavy, ad una passione poco evangelica e molto metal. Una passione rock.

Affondati in un sound anni ’70, trapanati da un vento elettrico e chiusi in un cerchio malvatico, abbiamo iniziato la nostra seduta di autocoscienza collettiva... E come consci di un potere assoluto e inquisitorio, siamo riusciti a bruciare il vincitore del premio Strega, incenerendolo sul rogo dell’approssimazione letteraria e della sregolatezza narrativa. Un vero peccato, perché a me quel libro era piaciuto. 

Malgrado le tesi assolutorie e i tentativi di abiura, la maggioranza ha emesso verdetto, si è alzata ed è sprofondata nella notte musicale.

Ma dai tristi resti di quel libercolo ancor fumante già si scorge l’ombra di una Promessa… Forse di una nuova minaccia, perché dalle ceneri di un Piccolo libro un maestoso Dürrenmatt risorgerà, foriero di nuove discussioni. Con lo spettro di un Francesco ad agitarsi su di noi.



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2 commenti:

Rosa Salamone ha detto...

Il cerchio malvatico è un neologismo di orazio e si riferisce alla malvasia che sottobanco circolava tra un commento e l'altro. La foto, invece, si riferisce alla serata conclusiva di Taobuk con Pelù sul palco e Piccolo che firma autografi, a proposito di rock o pseudo rock.

Salvatore D'Agostino ha detto...

Il cerchio malvatico è il neologismo perfetto per la serata. Grazie Orazio.

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