domenica 13 maggio 2012

Ogni cammino è un cammino sull'acqua

di Rosa Salamone

   Mai camminato tanto in vita mia come da quando sono qui. Il camminare è uscire fuori da una stanza dove un solo letto non basta a dirla casa. Il camminare è dare gambe ai pensieri, altrimenti monchi, farli sgranchire, muovere, correre a volte. Il lungolago è un luogo perfetto per questo scopo. Sei uno tra tanti: turista, sfaccendato, curioso, salutista, poco importa; uno che, nel caotico fluire di chi va e viene, può perdersi e ritrovarsi nei propri pensieri, con le cautele del caso, indisturbato e anonimo.
   Camminavo anche ieri, come una forma di igiene, di pulizia del corpo e del pensiero, ripensando al libro di Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto, non solo un libro ma un detonatore, "come un lampo attraversa l'anima". A smorzare la violenza e l'urto di questo libro, le cuffie nelle orecchie sintonizzate su radio3, la Grande Radio, "tutto quello che vorreste riascoltare", come ripete la conduttrice. L'ascolto è a tratti, non lineare, mi lascio trasportare senza resistenza ora dall'onda sonora della Grande Radio ora dall'onda visiva della gente. In questo ondeggiare che sfiora la nausea, ascolto, in un fermo immagine della mente, la voce di Vittorio Sermonti dire che ogni cammino è una sospensione legata al sacro, è un cammino sull'acqua come quello di Gesù. Questa l'immagine, a grandi pennellate, usata da Sermonti; le parole, il pennello usato, sono le mie.
   Ogni cammino è un cammino sull'acqua come quello di Gesù, a distanza di un giorno mi chiedo se ricordi bene o se, in uno stato di allucinazione causata dalla nausea, dall'andare, non abbia miscelato parole, visioni, umori. 
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giovedì 23 febbraio 2012

Questo non è un appuntamento. Don't panic! È solo un rinvio.

di Rosa Salamone

È una lunga pausa quella che ci siamo presi. Non la classica pausa di riflessione, ché riflettiamo il giusto nei nostri incontri sedia e libri muniti, diciamo piuttosto una pausa forzata con le sue tante cause e concause: la partenza di alcuni, la pigrizia di altri, la noia di pochi, la delega di molti.

Una pausa su cui aleggia sospeso il libro scelto per il prossimo incontro che spero abbia alimentato fantasie, risate, riflessioni nell'attesa, insieme ad altre letture, storie, inchiostro.

Questo libro sospeso mi ricorda il Castello dei Pirenei, dipinto di René Magritte in cui è raffigurato un enorme masso sospeso in un cielo di nuvole bianche, in basso un mare agitato, in alto, sopra il masso, un castello di pietra. 

Un quadro del paradosso, dove la pietra sfida ogni legge di gravità e si fa leggerezza.
Il libro a cui mi riferisco, esilarante, amaro e surreale, come il Castello di Magritte, è Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams. Del libro qui nessuna parola, piuttosto si dice della dilatazione coatta dell'incontro che ci costringe ancora a non fissare date, appuntamenti e ci ricorda che in questo intervallo tra l'ultimo appuntamento e il prossimo a venire c'è lì sospesa una roccia che è mistero, una roccia che è speranza ed è il nostro libro, è il nostro incontro. 

Quindi, come direbbe la Guida galattica per autostoppisti, don't panic! Questo è solo un rinvio.
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giovedì 27 ottobre 2011

Il prossimo itinerario



"Arriviamo sempre nel luogo dove ci aspettano"


Libro degli itinerari
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lunedì 26 settembre 2011

Come quando eravamo piccoli



Come quando eravamo piccoli

e un pezzo di legno ci faceva cavalcare


su ampie distese


finché verdi erano gli occhi


così ci prenda questo nuovo gioco


e trascini su distese d'inchiostro


dove l'altro è una pagina bianca
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lunedì 4 luglio 2011

Oliver e i Lettori Erranti tra Euno ed Eolo

di Filippa La Porta

Nella splendida cornice del Castello di Lombardia di Enna e un panorama mozzafiato che si perde nella Rocca di Cerere, tra Euno trionfante ed Eolo dispettoso, si è svolto l’incontro dei lettori erranti dell’Isola degli Asini.


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venerdì 17 giugno 2011

Dall'inespugnabile Castello di Lombardia all'espugnato libro di Dickens

di Rosa Salamone

Nel quale la mascotte dei Lettori Erranti, uno sbarbato di soli beati sedici anni, in un momento di "vuoto di senso senso di vuoto", come canta Battiato, ha proposto il libro Le avventure di Oliver Twist, allietando i nostri giorni grigi e tristi con la lettura di  cinquecento pagine circa delle quali pagine, dopo un breve viaggio per raggiungere Enna e con i piedi fioriti perché "i piedi del viandante diventano fiori", così sta scritto nei Brahmana, si parlerà al Castello di Lombardia, fortezza inespugnabile nell'antichità, sorte contraria toccherà invece al libro di Dickens che verrà espugnato dai lettori sediamuniti, un punto sia il benvenuto a chiudere questo lungo periodo.
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martedì 31 maggio 2011

Orwell, la fattoria degli animali e gli asini erranti ad Assoro

di Rosa Salamone  

In un'ipotetica hit parade dei luoghi più antichi del passato, Assoro batterebbe tutti, anche Roma. C'è un detto assorino che sottolinea la vetustà di questo centro, abitato da uomini primitivi autoctoni, e che laconicamente recita: "Asaru prima e Roma secunnu" (Assoro prima e Roma seconda).

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