martedì 20 maggio 2014

Dalla città di K. al continente K

di Rosa Salamone

Continente K è un film documentario realizzato nel 1998 dal regista e giornalista svizzero, Eric Bergkraut, sulla scrittrice ungherese Ágota Kristóf, autrice, tra l'altro, della Trilogia della città di K., libro che abbiamo letto e discusso in uno dei nostri incontri tra piazze e sedie.

Il film racconta il viaggio di ritorno della scrittrice nella città della sua infanzia a Koszeg, dove ritrova i suoi due fratelli, l'amica che l'ha aiutata a fuggire dall'Ungheria invasa dalle truppe sovietiche nel 1956 e i luoghi e i volti a lei familiari e cari. 

Il viaggio è giocato su un duplice piano: quello della realtà e quello della finzione. Si alternano scene reali e in presa diretta con primi piani continui sulla Kristóf e il suo sguardo dolce e cerchiato da occhiali che continuamente scivolano sul naso e scene, invece, di pura finzione con attori che recitano brani tratti dai suoi romanzi. Questo duplice piano richiama alla mente la logica del libro Trilogia della città di K., tutto giocato sull'aggrovigliarsi di realtà e finzione nel destino di due gemelli, Claus e Lucas, che forse tali non sono. 

Ricordo che quando lessi il libro, a parte il dolore e il freddo, mi prese l'ansia di risolvere l'enigma dei protagonisti del racconto: sono due gemelli? Oppure è uno? Chi racconta? E a chi? E rilessi il libro cercando di prestare attenzione ad ogni particolare pur di comprendere, ma più rileggevo, più la trama e i personaggi mi s'ingarbugliavano, giungendo infine ad una conclusione: la maestria di questo libro sta nell'inganno e disinganno continuo del lettore che non viene a capo di nulla se non della potenza della scrittura, arte che garantisce la sopravvivenza nonostante il dolore, l'esilio, lo sradicamento, la solitudine. Cito dalla Trilogia: 
 «Ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e nient'altro. Colui che non scriverà niente è un essere perduto. Non ha fatto altro che passare sulla terra senza lasciare traccia.»
Chi come me è uscito ingannato, vinto e avvinto, da quel libro, viaggi nei 55 minuti circa di questo video. Viaggi nello sguardo di questa scrittrice esiliata, sola, sradicata, necessaria.

Segnala

0 commenti:

Articoli inerenti