giovedì 7 giugno 2012

Un incontro a propulsione d’improbabilità infinita

di Rosa Salamone

Venerdì 25 Maggio. L’appuntamento dei Lettori Erranti è previsto ad Agira alle 21 circa. Le ore che precedono l’incontro sono un susseguirsi febbrile di notizie che il caso ci ha servito nella persona di Angela.
Prima buona nuova: il TG della regione Sicilia parla di noi e dell’incontro di stasera nella sua rubrica dedicata agli eventi del giorno.
Seconda buona nuova: oggi è il Towel Day, la traduzione in italiano suona più prosaicaente come Giorno dell’Asciugamano, cioè giorno in cui i lettori di Douglas Adams celebrano lo scrittore portandosi appresso proprio un asciugamano, oggetto simbolo nel suo libro Guida galattica per gli autostoppisti, libro di cui oggi noi parliamo.
Con queste novità ci mettiamo in viaggio. Un viaggio che alimenta speranze, una fra tutte, che l’evento, detto in tv, possa stanare altri lettori curiosi e farli uscire dalle loro case-tane e che l’incontro sia “prezioso” come promette il nome stesso del paese che ci ospita, Agira, da Agyrion, Argento.
Il luogo scelto è piazza Immacolata, una pendenza con, ai lati di una strada, un marciapiede e delle panchine in ferro battuto che guardano in basso verso uno slargo che forse un tempo era una piazza, ora è un posteggio per auto. La percezione è di essere in un teatro involontario, un quarto di cerchio in pendenza su un cielo abbruttito dal rombo di motori in salita.
Intorno ad alcune di queste panchine, sistemiamo libri, sedie e pc per la connessione skype con il lettore confinato in Emilia, Davide. 
Nell’attesa l’entusiasmo del TGR, del Towel Day, dell’Agyrion cede il posto alla delusione: nessun nuovo lettore si è incuriosito e aggiunto ai vecchi, alcuni dei vecchi poi, chi per un impegno chi per un altro, si sono dileguati e tra i presenti pochi hanno letto il libro.
La discussione è a tratti didascalica e pedante per la necessità di riassumere il libro con la certezza di restituirne l’un per cento del sapore, a tratti ricca di spunti che viaggiano tra ucronia, utopia, distopia, piccoli prìncipi e filogag a propulsione d’improbabilità infinita, direbbe Adams.
Nel chiudere le sedie con cui siamo venuti, un rigurgito di amarezza affiora.
Essere in un paese addormentato e sordo mischia di “luce e lutto”, scomodando Gesualdo Bufalino.
Con una certezza: il tiro quando manca il bersaglio non è mancato.
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1 commenti:

Salvatore D'Agostino ha detto...

Rosa,
qualche giorno fa Giuseppe Genna nella sua bacheca FB ha postato un ‘non evento’ a Milano, un incontro di persone incentrato su questo tema: Festa per fare festa senza alcuna valida ragione.
Penso che lo spirito di questo ‘non evento’ si accumuni al nostro errare, con un libro sottobraccio e una sedia, per la provincia di Enna.
Non abbiamo mancato il bersaglio perché non abbiamo nessun bersaglio da colpire.
Personalmente non ho nessuna amarezza poiché le coincidenze di quell’incontro sono state inaspettate e belle. Certo dobbiamo migliorare la comunicazione e mettere a punto il collegamento via Skype.
Piccoli passi importati da fare subito.
Saluti,
Salvatore D’Agostino

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