sabato 30 aprile 2011

Asini 70 acrilico 30 pelo "letteralmente" assetati alla Granfonte

di Carolina Mazza

Come una famelica mandria di asini, non di erba fresca, bensì di libri, nel tempo dove un tempo gli asini (quelli veri) attingevano alla fonte per dissetarsi, noi isolani abbiamo appagato la nostra sete con gli ideogrammi cinesi, oltre che con del buon vino, ci siamo scaldati con un maglione "settanta acrilico, trenta lana", abbiamo ascoltato in lontananza Bjork mista allo scroscio dell'acqua vomitata dalle fontane, siamo sprofondati in un buco dal quale per fortuna siamo riemersi desiderosi di assaporare una fetta di torta all'arancia...




Trovo estremamente affascinante che un gruppo di persone che quasi non si conoscono si ritrovino insieme a parlare semplicemente di libri, a esprimere opinioni, anche discordanti, oltre che sull'opera e sull'autore in questione, anche  in relazione al rapporto e al grado di conoscenza tra i membri del gruppo. A tal proposito, penso che, data la giovane età del nostro GdL, i rapporti si consolideranno strada facendo considerando per ora la passione per i libri come solo ed unico comune denominatore.

Chiudo il mio post augurandovi buona lettura con l'auspicio che al prossimo incontro la colomba riesca a spiccare il volo.
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6 commenti:

salvotuttobene ha detto...

Il riappropiarsi delle piazze dei nostri paesi in questo modo,con delle sedie sotto un braccio e con un libro nell'altro,è una cosa che mi riempie di gioia. I nostri luoghi meritano questo e meritano di essere rispettati e preservati affinchè un ipotetico gruppo di lettura del futuro o chiunque voglia farlo possa godere di queste meraviglie.Troppe persone ormai puntano gli occhi e l'attenzione solo su computer e su tutto quello che di tecnologicamente è "avanzato", senza accorgersi che sotto casa c'è un mondo che aspetta di essere vissuto e scoperto.

Salvatore D'Agostino ha detto...

----> Carolina,
mi ha colpito questa tua frase: «abbiamo ascoltato in lontananza Bjork mista allo scroscio dell'acqua vomitata dalle fontane».
Io ho avuto una percezione opposta: ascoltato l’acqua mista allo scroscio (non uso il verbo vomitare) di Bjork.
Anch’io ho trovato affascinante (ti confesso che ho gioito appena il sagrato si è riempito di sedie) stare in circolo –non chiuso- a parlare di libri.

---> Salvatore,
empatia totale per quello che dici.
Il poeta brasiliano Vinicius de Moraes sosteneva: «La vita è l’arte dell’incontro».
Non vorrei sembrarti ‘definitivo’ ma temo che nei nostri paesi non si pratichi quest’arte, gratuita e semplice.

Saluti,
Salvatore D’Agostino

salvotuttobene ha detto...

Salvatore D'Agostino
Intanto cerceremo di continuare questa debita appropriazione,poi vedremo il risultato di questi tentativi sulle persone,e anche se non dovessimo suscitare nessun tipo d'interesse,l'importante è che almeno noi godremo dei nostri luoghi.

Salvatore D'Agostino ha detto...

---> Salvatore,
condivido in pieno.
:-)
Buon primo maggio,
Salvatore D'Agostino

L'isola degli asini ha detto...

un post di sintesi che con freschezza è riuscito a cogliere diversi momenti dell'incontro, brava carolina, peccato non aver accennato al one man show di antonio, è stato lui a farci riemergere dal buco con una fragorosa risata

Carolina Mazza ha detto...

Come ho potuto non accennare ad Antonio....imperdonabile!
P.s: anche il ragazzo in canottiera e armato di bastone andava effettivamente menzionato; sembrava un personaggio uscito da un quadro di Salvador Dalì: surreale!

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