lunedì 21 luglio 2014

L'asino e il demone della letteralità

di Rosa Salamone

Spesso ci si muove su internet seguendo il “demone della letteralità”, cioè del prendere le cose alla lettera, come Giufà il furbo sciocco della tradizione orale mediterranea, che, se la mamma gli dice di tirarsi la porta, lui intende staccarla letteralmente dai cardini, non semplicemente chiuderla. Il nostro gruppo di lettori, l’isola degli asini, proprio per quegli asini, apparentemente lontani anni luce dalla lettura, inganna attirando spesso persone interessate all'asino letterale.


Quest’inganno, però, spesso è fertile innescando altre conoscenze e portandoci altrove. A Dizzasco, per esempio. 

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giovedì 10 luglio 2014

Invito a ripensare l’identità e il ruolo delle biblioteche nella provincia di Enna prima di una loro definitiva decadenza

Questo è il testo della mail spedita ieri, giovedì 10 luglio, a tutti i sindaci e bibliotecari della provincia di Enna, dopo una lunga discussione su fb tra lettori e cittadini.

Gentile sindaco e bibliotecario/a,
vi rilanciamo una discussione nata sulla pagina facebook dell’isola degli asini, un gruppo di lettori che legge libri e si incontra per paesi, sempre diversi, della provincia di Enna. La discussione, casuale e informale, è partita da un’amara considerazione sullo stato di fatto di molte biblioteche della nostra provincia che, incapaci di assorbire la spinta innovativa delle nuove tecnologie, sono diventate luoghi sempre meno frequentati e quindi inutili per la comunità. Altrove, invece, le biblioteche hanno mutato identità facendosi, non solo luoghi di conservazione e prestito del libro, ma anche spazi, vere o proprie piazze 2.0, di socializzazione e incontri sul libro e la cultura in genere per qualsiasi fascia d’età. Vi rilanciamo questa discussione a voi che avete gli strumenti, con l’intento di invitarvi a ripensare l’identità e il ruolo delle biblioteche nella nostra realtà e soprattutto ad intervenire prima di una loro definitiva decadenza.

Scarica, se vuoi, la discussione in pdf






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Tra libri, topi e parchi

Non c'è verso di star fermi quando si legge un libro come quello proposto per il prossimo incontro "Una solitudine troppo rumorosa" dello scrittore ceco Bohumil Hrabal che, a partire dal titolo, è un ossimoro, uno slalom nella contraddizione: se solitudine è, da dove verrà mai quel troppo rumore?

Poi leggi, entri nella storia e scopri che quel troppo rumore viene dai libri censurati dal regime comunista che Hanta, il protagonista, pressa da 35 anni in un seminterrato di Praga per trasformarli in parallelepipedi da incenerire; quel troppo rumore viene da scrittori e pensatori apparsi ad un Hanta allucinato dalla birra: Kant, Hegel, Laozi, Gesù e molti altri; quel troppo rumore viene da tutti i topi che si nutrono come Hanta di carta e squittiscono con lui nel magazzino seminterrato e muoiono pressati tra una carta e l'altra. C'è molto altro nella storia, allora entrateci e camminate per questa Praga sotterranea che squittisce e sputa sangue, sudore e si istruisce suo malgrado; entrate nella Praga delle osterie perché bere aiuta a sopportare il lavoro e ad arrivare meglio al cuore dei libri e della loro verità; entrate e leggete questa love story con lo stesso spirito di Hanta che non legge, ma succhia il libro come una caramella che si scioglie e infiltra nel suo corpo e "cola per le vene fino alle radicine dei capillari".

Non abbiate paura, buttatevi nel corpo a corpo con il libro e siate eretici nella lettura, viaggiatori di frodo ché gli esegeti del libro muoiono nella muffa delle loro accademie. Poi, se vi aggrada, venitene a parlare con noi in quel luogo, il lago Pozzillo a Regalbuto, che doveva ospitare il più grande parco tematico d'Europa, si pensa in grande da queste parti, e dopo un avvicendarsi di finanziamenti, consensi, piantumazione di alberi, benedizione del vescovo, realizzazione di plastici, il parco non è mai stato realizzato e, per questo è stato ribattezzato "pacco" dagli abitanti, quindi perfettamente in tema con il libro. 
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mercoledì 2 luglio 2014

Verso una città sconosciuta

di Rosa Salamone

Questo è un viaggio sulle tracce di Giuseppe Antonio Borgese, recensore, romanziere, giornalista, docente, ma anche politologo, oppositore dell'ideologia fascista, costruttore di pace, viaggiatore. Da Polizzi Generosa, sua città natale e sicula che s'affaccia sulle Madonie, girovagò ovunque: Firenze, Fiesole, Napoli, Milano, Ghiffa, Berlino, Berkley, California, Chicago; ovunque portando la sua lucidità e amarezza e vitalità, forse la stessa che fa dire a Rubè, protagonista del suo omonimo romanzo, che la propria esistenza è come «un involto che qualcuno gli avesse affidato senza dirgliene il contenuto né più passasse a ritirarlo».

Ad attraversare i luoghi mentali e fisici di quest'uomo eclettico è Federico Savonitto che incontra luoghi e persone ed entrambi interroga. Non trova grandi verità o testimoni, non ci sono epifanie e spesso s’inciampa fisicamente sulle cose e sulle parole, ma è anche questo a rendere il viaggio documentario singolare: l’inciampo e nessuna epifania solo l’andare conta, il mettersi in cammino verso una città sconosciuta.



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