di Carolina Mazza
Come una famelica mandria di asini, non di erba fresca, bensì di libri, nel tempo dove un tempo gli asini (quelli veri) attingevano alla fonte per dissetarsi, noi isolani abbiamo appagato la nostra sete con gli ideogrammi cinesi, oltre che con del buon vino, ci siamo scaldati con un maglione "settanta acrilico, trenta lana", abbiamo ascoltato in lontananza Bjork mista allo scroscio dell'acqua vomitata dalle fontane, siamo sprofondati in un buco dal quale per fortuna siamo riemersi desiderosi di assaporare una fetta di torta all'arancia...